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Addebito per infedeltà: sono necessarie prove “importanti”

In quest’ultimo anno si è registrato un sostanziale aumento dei casi di infedeltà, e di conseguenza delle separazioni e dei divorzi. In molti si rivolgono alle agenzie investigative autorizzate per ottenere le prove del tradimento del partner, da utilizzare in sede di giudizio.

Gli investigatori privati, tramite delle attività di pedinamento, monitoraggio ed OSINT, raccolgono le prove dell’infedeltà all’interno di un dossier investigativo, che il cliente potrà produrre in tribunale per la tutela dei propri diritti.

Al coniuge traditore, infatti, viene addebitata la separazione. Avere l’addebito comporta il pagamento delle spese processuali e le conseguenze previste per il mantenimento e i diritti successori.

L’addebito è causato dal mancato rispetto dei doveri coniugali di fedeltà da parte di uno dei coniugi, e dalla conferma che la fine dell’unione è stata causata proprio dal comportamento del coniuge fedifrago, tale da rendere impossibile la prosecuzione della convivenza.

Non basta però una semplice accusa, o delle dicerie circa l’infedeltà, ma è necessario procurarsi prove precise ed importanti, che possano permettere al giudice di addebitare la separazione senza alcun dubbio.

Ecco perché è importante l’intervento degli investigatori privati: bisogna definire episodi e fatti precisi, contestualizzati nel tempo con precisione, e la durata del tradimento.
Se ad esempio il tradimento risulta essere stato messo in atto per pura trasgressione, in un contesto matrimoniale stabile, causando quindi la crisi matrimoniale, allora l’addebito è praticamente certo.

Se invece il tradimento è stato messo in atto in seguito ad una conclamata crisi matrimoniale, è, potremmo dire, “giustificabile“, perché il matrimonio era già compromesso.

Il coniuge che ha tradito ottenenendo l’addebito, perde il diritto all’assegno di mantenimento ed i diritti successori. Infatti il coniuge a cui è stata addebitata la separazione non può rientrare nell’asse ereditario del coniuge defunto.

Discorso diverso è invece per la pensione di reversibilità, per la quale non è prevista alcuna conseguenza: pur se soggetto ad addebito, il coniuge infedele ha diritto a percepirla.

 

Fonte: businessonline.it

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